Galileo a Piediluco La relatività: gli esperimenti Umbri sul Lago di Piediluco di Galileo Galilei. galileo2 Nel 1905 Albert Einstein (Ulma 1879 – Princeton 1955) pubblicava il proprio studio sulla Relatività ristretta (1915), generalizzazione della Relatività galileiana che rivoluzionò la concezione moderna della fisica.
Galieleo Galilei aveva già intuito il concetto e lo aveva fissato nero su bianco: le leggi della meccanica si comportano allo stesso modo in tutti i sistemi di riferimento inerziali, indipendentemente dalla velocità costante con cui si muovono.
L’accademico fabrianese Francesco Stelluti ricorda una prova effettuata nella primavera 1624: “andando con il Sig. Galileo a Piediluco, per il lago con una barca da 6 remi che andava assai veloce, e sedendo lui da una parte et io dall’altra mi dimandò se haveva qualche cosa grave, li dissi haver la chiave della mia camera, la prese; e mentre la barca andava velocemente, trasse in alto la chiave in modo che io la credevo perduta nell’acqua: ma quella, se bene la barca era trascorsa per otto o 10 braccia avanti, con tutto ciò cadde la chiave fra lui e me, perchè, oltre l’andare in alto, aveva del moto della barca acquistato l’altro d’andare col movimento di essa e seguitarla come fece”.
F.Stelluti a ignoto, 8 gennaio 1633 C.Vinti Galileo e Copernico. Alle origini del Pensiero scientifica moderno (Porziuncola, Assisi 1990 p.231) L’esperimento di piediluco era contenuto nella lettera di Stelluti dell’8 gennaio 1633 per riassumere il “Dialogo sopra ai due massimi sistemi”. La vera chiave della fisica moderna insomma vedeva Piedilugo come località di esperimento e palazzo di teorizzazione quello di Acquasparta.
Galileò portava con sè il microscopio (da mostrare a Roma) e mostrò ai Lincei le sue potenzialità. Troverete la targa che ricorda questo evento, al lungo lago Armeni Piediluco.